“Il Minotauro” di Silvia Colasanti, opera lirica in 10 quadri sviluppata su libretto di René de Ceccatty e direzione artistica di Giorgio Ferraraopera, ribalta completamente il rapporto vittima-carnefice.
Essere mostruso e terrificante, il Minotauro incarna il dramma della creatura costretta a fare i conti con la propria alterità e le sue sfaccettature, riflesse e moltiplicate negli specchi del labiritnto. L’antagonista contemporaneo del Minotauro? L’uomo reale, crudele ingannatore capace di falsa amicizia, rappresentato da Teseo e Arianna. Quarto protagonista simbolico, il Coro degli Uccelli, che come un vero coro greco si fa portavoce di presagi infausti.