La storia del Teatro Alfonso Rendano di Cosenza inizia il 20 Novembre 1909, quando i riflettori si accendono sull’Aida di Giuseppe Verdi, che inaugura il  ciclo vitale del teatro lirico cittadino.

Nel 1935 il teatro assume la sua denominazione attuale, viene cioè intitolato al pianista e compositore di Carolei, Alfonso Rendano, l’inventore del terzo pedale del pianoforte.

Gli annali ci restituiscono i nomi della lirica che hanno calcato il suo palcoscenico – Tito Schipa, Titta Ruffo, Ferruccio Tagliavini, Tito Gobbi, Mario Del Monaco, per citarne alcuni – fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando il Rendano viene bombardato, subendo gravissimi danni. Bisognerà attendere il 1960 affinché l’architetto napoletano Ezio Gentile riceva dal Comune di Cosenza l’incarico di progettare il nuovo teatro, sullo schema originario, aggiungendovi il  foyer, poi intitolato al compositore cosentino Maurizio Quintieri.

Seguirà un periodo di grande fervore artistico, come dimostra il riconoscimento di “Teatro di Tradizione“, l’unico della regione Calabria. Dopo un periodo di stop dovuto ai lavori di ristrutturazione, il Teatro Rendano viene restituito ai cosentini nel 1994, sotto la direzione di Maurizio Scaparro, che inaugura un decennio straordinario: sono gli anni delle coproduzioni con teatri ed enti lirici, anche stranieri, dove gli allestimenti nati per Cosenza vengono riproposti su altri prestigiosi palcoscenici; gli anni dei grandi premi, come il Premio della Critica “F. Abbiati” alle opere dirette Peter Maag; dei record di abbonamenti e delle 1500 presenze fisse.

Nel 2003, in occasione di un ulteriore intervento di ristrutturazione, il Teatro Rendano si riafferma gioiello della città di Cosenza, come testimoniano il pubblico e gli artisti che vi si esibiscono.

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