Interviste e recensioni

Dialogo sull’attore: incontro con Toni Servillo

Dialogo sull’attore: incontro con Toni Servillo

Estratti dal Laboratorio di Toni Servillo e Teatri Uniti su Elvira da Elvire-Jouvet 40 di Brigitte Jaques al 44° Festival Internazionale di Teatro della Biennale di Venezia, luglio 2016.

 

Questo è recitare. Andare da qua a là è recitare. Jouvet lo dice con molta chiarezza: il camminare, che è un gesto, deve accompagnare il testo. Quando cammini sei nel testo, sei nel personaggio.

Recitare è l’arte di smuovere la propria sensibilità per trovare nuove strade, nuovi incroci, nuovi punti di partenza. Quindi si tratta di smuoverla questa sensibilità, questa zona misteriosa. La prima cosa che dice Jouvet a Claudia (l’attrice con cui al Conservatoire costruiva il personaggio di Elvira nel Don Giovanni di Molière) è: non bisogna fare pause, è un flusso. Le pause tagliano l’effusione insita nelle parole. Respirare all’interno della frase. Brigitte Jacques ambienta Elvire-Jouvet 40 in un teatro buio, deserto, dove si sente tutto quello che vi si è depositato: risate, dolori, gioie, pianti.

E in questo buio noi vediamo arrivare il personaggio. Viene in luce e tu ti chiedi chi è: Claudia, Elvira? Si dice: “Non succede niente, non succede niente…” e giorni e giorni ad aspettare, come nun assedio. Poi improvvisamente il personaggio arriva. Bisogna mettersi in attesa, di fronte al mistero di questo personaggio, aspettarlo. A un certo punto Jouvet dice : “Eccola! Eccola li…hai trovato l’inizio”. Quello che è fantastico è che Jouvet finisce questa tirata dove le dice: “I tuoi gesti sono coscienti, invece lei è incosciente. Questa donna è quasi una sonnambola, è smarrita, è
sconvolta. Invece si capisce perfettamente quello che dici, quello che dici lo vuoi spiegare. Fa l’effetto di un discorso che un confessore fa alla sua penitente.…”.

Dopo tutta questa tirata: silenzio. Jouvet si tira una sigaretta dal pacchetto, guarda nella direzione in cui ha sempre provato l’ingresso di Elvira e dice: “È il problema dell’entrata”. È fantastico!

 

Toni Servillo