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Il verbo del teatro per Scimone Sframeli: “Sei”

Il verbo del teatro per Scimone Sframeli: “Sei”

Scimone Sframeli, una delle compagnie più interessanti del panorama teatrale nazionale e internazionale, arriva sul palco dell’Auditorium Unical con “Sei”, il nuovo audace lavoro scritto da Spiro Scimone e diretto da Francesco Sframeli, tratto dai “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello. 

Dopo aver occupato le tavole del TAU con “Amore” – spettacolo che si è aggiudicato ben due premi Ubu nel 2016 – “miglior novità italiana o progetto drammaturgico” a Spiro Scimone e “miglior allestimento scenico” a Lino Fiorito – il duo siciliano ritorna a Rende misurandosi per la prima volta con Pirandello. 

Novità per la compagnia anche il numero degli attori in scena, che a differenza degli altri lavori, qui sono dieci: Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale, Giulia Weber, Bruno Ricci, Francesco Natoli, Mariasilvia Greco, Michelangelo Zanghì, Miriam Russo e Zoe Pernici.

Un titolo essenziale, “Sei”, che richiama l’opera del grande autore siciliano: numero ma anche verbo che riflette la condizione dell’uomo, come attore, personaggio e spettatore. Un riflesso, uno specchio che include il pubblico, sottolineato dalle scene disegnate da Lino Fiorito, come una sorta di realtà aumentata che evidenzia la metateatralità del testo originale. 

«Vivere in scena non è solo il desiderio dei personaggi – commentano Scimone e Sframeli – è anche il sogno degli attori. Entrambi, sanno che la loro vita in scena può nascere solo attraverso la creazione di un rapporto, attori / personaggi, di perfetta simbiosi. Un rapporto che si crea, di volta in volta, di attimo in attimo, durante la rappresentazione. Nella rappresentazione è indispensabile la presenza dello spettatore. Ed è proprio l’autenticità del rapporto, attore, personaggio, spettatore la vera magia del teatro, che ci fa andare oltre la finzione e la realtà».

Ph. Gianni Fiorito